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Il commissario Gentiloni cerca di ignorare la Corte dei conti dell’UE

Energia - Novembre 12, 2023

Nella sua prima relazione sul Recovery and Resilience Facility (RRF) del 2022, la Corte dei conti europea ha individuato lacune significative nel piano nazionale spagnolo, elaborato dal governo socialista-comunista di Pedro Sánchez. Nonostante la consapevolezza di queste lacune, il 31 marzo la Commissione europea ha deciso di erogare un terzo contributo.

Si trattava di consegnare 6 milioni di euro di denaro pubblico – proveniente dagli stessi Stati membri, più precisamente dalle tasche dei loro cittadini – senza affrontare le questioni individuate dall’autorità di audit dell’UE.

Il 27 aprile 2023, il deputato ECR Jorge Buxadé ha chiesto alla Commissione se intende raccomandare al governo spagnolo di investire nella rete elettrica, dato che l’audit non ha rilevato alcun investimento di questo tipo nel piano della Spagna.

Inizialmente, il commissario Paolo Gentiloni ha risposto che il piano spagnolo di ripresa e resilienza comprende una serie di riforme e investimenti sulle infrastrutture elettriche, sulle reti intelligenti e sulla diffusione della flessibilità e dello stoccaggio. In termini di investimenti, il Piano sosterrebbe la digitalizzazione della rete elettrica e la diffusione dello stoccaggio di energia per aumentare la flessibilità del sistema elettrico. Le relative tappe e gli obiettivi sono stati allegati alla sesta e all’ottava richiesta di pagamento.

Tuttavia, l’eurodeputato Buxadé ha presentato un’ulteriore interrogazione il 18 luglio, in quanto la risposta iniziale di Gentiloni non poteva essere presa molto sul serio: In realtà, egli aveva semplicemente fatto riferimento alle informazioni del Piano del 30 aprile 2021, che erano precedenti alla relazione della Corte dei Conti!

Nella sua successiva risposta, il Commissario italiano ha fatto due affermazioni sorprendenti e contraddittorie. Come se volesse giustificarsi per non aver controllato l’uso del denaro dei contribuenti, ha fatto finta che “il regolamento sul RRF non dà alla Commissione il mandato di chiedere agli Stati membri di dare priorità a riforme o investimenti specifici”. Tuttavia, l’articolo 24 del regolamento sul RRF consente alla Commissione di sospendere e persino di rescindere l’accordo con uno Stato membro se le tappe e gli obiettivi non vengono raggiunti.

Riconoscendo che una tale elusione delle responsabilità non convince nessuno, il Commissario socialista ha spiegato che il Piano rivisto della Spagna prevede un investimento in nuove infrastrutture di rete elettrica. Infatti, la componente C31.I4 della revisione del piano mira a sostenere lo sviluppo della rete di trasmissione elettrica spagnola, con un investimento totale di 931 euro, da completare entro il 31 agosto 2026. Ciò equivale al 9% della corrispondente settima rata che sarà erogata dalla Commissione a favore della Spagna.

L’eurodeputato Buxadé ha inoltre ricordato che la gestione regionale delle politiche di ricerca e innovazione in Spagna è caotica, in quanto i revisori dell’UE hanno sottolineato che tali politiche non sono adeguatamente coordinate tra i molteplici livelli dell’attuale amministrazione. Dopo aver inizialmente evitato la domanda ancora una volta, il Commissario ha ritenuto che la modifica della Legge 14/2011 migliora il coordinamento tra i diversi livelli di governo delle politiche in materia di scienza, ricerca e innovazione e migliora la governance e il coordinamento del sistema spagnolo di scienza, tecnologia e innovazione.

Infine, il politico di VOX ha sottolineato i necessari investimenti da effettuare nell’assistenza sanitaria primaria della Spagna, anch’essa assente dal piano socialista-comunista, come valutato dai revisori dei conti dell’UE. In questo caso, il Commissario socialista si è comportato in modo irremovibile: poiché le spese ricorrenti per il personale e le spese di funzionamento non sono ammissibili nell’ambito del RRF, dovrebbero essere finanziate dal bilancio nazionale.

Tuttavia, questo non è ciò che richiede la Corte dei Conti; secondo tale autorità dell’Unione, il piano spagnolo dovrebbe includere investimenti – e non spese ricorrenti per il personale e il funzionamento – nell’assistenza sanitaria di base. La conclusione evidente è che né i socialisti, né a livello nazionale né a livello europeo, sono molto interessati a investire nell’assistenza sanitaria primaria in Spagna, mentre VOX ed ECR lo sono.