
Se da un lato la morte di Papa Francesco e gli sviluppi nel conflitto tra Ucraina e Russia sembrano aver focalizzato l’attenzione internazionale, gli strascichi dell’importante colloquio tra il Presidente Donald Trump e la Premier italiana Giorgia Meloni restano importantissimi sul fronte europeo e non solo. Non si può, infatti, non sottolineare la stessa ricostruzione proposta in questi giorni dal Financial Times. Secondo il quotidiano, i vertici dell’Unione Europea starebbero infatti valutando positivamente gli sforzi in politica estera della Premier Meloni, soprattutto sul fronte dell’interlocuzione con Trump sul tema dei dazi commerciali.
VERSO IL VERTICE USA-EU
In questi giorni concitati, la macchina diplomatica italiana sembra essere in fibrillazione. Sia per la possibilità di facilitare l’organizzazione di bilaterali in occasione del funerale del Santo Padre, sia per la necessità di delineare una roadmap verso un vertice tra il Presidente americano e i vertici dell’Unione Europea. È questa la più grande vittoria sancita da Giorgia Meloni durante il suo incontro con il Tycoon. La Premier italiana è infatti riuscita a strappare a Trump la promessa di un viaggio in Italia, dove potrà avere luogo il vertice. Si tratta di un’operazione delicatissima, per la quale al momento la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, non può contare su altri se non sulla leader di Fratelli d’Italia. Da diversi Paesi membri sembra arrivare la spinta – più che la richiesta – di far convergere l’eventuale vertice su Bruxelles, che probabilmente sarà la scelta finale per la sede dell’incontro, anche se una data non è ancora certa. Da Palazzo Chigi si parlerebbe della fine di maggio, ma l’organizzazione è delicata e la Premier Meloni sembra essere intenzionata a fare le cose al meglio. Vorrà sicuramente anticipare il vertice NATO del 24-26 giugno in modo da arrivare con una posizione più solida e comune sulle iniziative per la sicurezza in Europa, tenendolo comunque prima dell’8 luglio, data di scadenza della sospensione dei dazi da parte di Trump. Lo stesso Presidente, infatti, ha sottolineato alla stampa che vede “probabilmente improbabile” un allungamento dello stop ai dazi oltre quella data.
I TEMI DEL VERTICE
I temi principali da discutere nel prossimo vertice, del quale sicuramente nelle prossime settimane capiremo la geometria, riguardano proprio i dazi commerciali imposti dal Presidente Trump a tutti i Paesi membri dell’UE, oltre che al resto del Mondo. Le due posizioni opposte su cui viaggiano l’Amministrazione Statunitense e l’Unione Europea a questo punto possono essere mediate solo con l’intervento della Premier Meloni, che è riuscita a strappare al tycoon l’affermazione che al 100% si arriverà ad un accordo sui dazi con l’UE. Probabilmente nell’idea del Presidente statunitense non c’è un taglio netto e definitivo delle tariffe, piuttosto si potrà parlare di un ridimensionamento. Sul tavolo al momento dall’Unione Europea si può giocare la carta della tassazione delle big tech, sulle quali da Bruxelles si continuano a tenere gli occhi ben puntati. Intanto, al termine della cerimonia in Vaticano, è stata la stessa Von der Leyen a far sapere che durante la breve interlocuzione con Trump si è concordata la necessità di incontrarsi. Ma se in questo vertice un ruolo da pontiere per l’Italia è già tracciato, di tutt’altra entità sarà la presenza di altri leader europei più invisi alla Presidenza USA, che in ogni caso spingono per imporre la loro partecipazione. È chiaro però che un incontro di questo livello, soprattutto con una personalità come quella di Trump, non potrà che assumere la geometria del bilaterale, con la sola Von der Leyen a sostenere le ragioni dell’Unione Europea.
IL RUOLO DELL’ITALIA
Naturalmente, al momento per l’Italia e per la Premier Meloni l’obiettivo in politica estera non può che essere quello di continuare con la ricucitura dei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico. Un ruolo che si sta delineando non solo per gli ottimi rapporti personali della Premier con l’inquilino della Casa Bianca, ma anche a conferma di una netta tradizione diplomatica dell’Italia. Lo stesso incontro tra Trump e Zelensky, nella cornice del funerale del Santo Padre, rappresenta un punto di svolta importantissimo, anche a livello di politica estera italiana. Lo sguardo della Meloni al momento è tutto puntato su alcuni importanti appuntamenti. Intanto il vertice USA-UE, tutto da costruire e immaginare. Poi c’è la conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e l’11 luglio, per poi finire con le trattative sul nucleare tra USA e Iran, che gli Stati Uniti sembrerebbero voler spostare dall’Oman. Anche in questo caso, l’Italia con la sua Premier potrebbe rivelarsi la giusta figura in grado di facilitare l’incontro, offrendo Roma come palcoscenico.