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Misteriosi droni sopra i giacimenti di gas e petrolio nel Mare del Nord

Energia - Ottobre 18, 2022

Droni senza pilota, quasi sicuramente militari, sorvolano da settimane punti strategici del Nord Europa

Ci sono ora molte segnalazioni di attività, ancora senza una spiegazione ufficiale, di droni apparentemente militari nel Mare del Nord, in prossimità di giacimenti di gas e petrolio, in pattugliamento e in volo ravvicinato. Nell’ultima settimana, in due occasioni, sono stati registrati voli di droni non autorizzati proprio sopra il giacimento di gas danese “Roar” nel Mare del Nord. Le segnalazioni sono arrivate direttamente alla polizia durante il primo fine settimana di ottobre, come riportato dal Jyllands-Posten e, secondo l’industria offshore danese, non si tratta di dispositivi amatoriali “persi” dai proprietari come ipotizzato in prima istanza dalle autorità.

Ad infittire il mistero e ad alimentare le ipotesi di complotto, l’avvistamento, nella settimana appena trascorsa, di un altro drone nei pressi del giacimento di gas Halfdan B. gestito dalla stessa società proprietaria del Roar in Danimarca. Il fatto che droni apparentemente simili abbiano sorvolato 2 campi appartenenti alla stessa azienda farebbe pensare ad azioni di spionaggio industriale che, in un periodo di estrema crisi energetica come quello che stiamo vivendo in questi giorni, acquisterebbero un significato completamente diverso e di estrema gravità.

Il giacimento danese Roar si trova a circa 230 chilometri da Esbjerg a ovest, nel Mare del Nord, e questa distanza sarebbe impossibile da coprire per droni non militari o non altamente tecnologici. I droni commerciali non potrebbero gestire un volo così lungo e soprattutto non potrebbero essere controllati da così lontano se non seguiti da altri mezzi di supporto, che al momento non sembrano essere comparsi nei registri delle autorità competenti. La probabilità che i droni siano stati lanciati da una nave o da un sottomarino, per quanto lontani dal punto interessato, rimane molto alta e fa pensare a operazioni strategiche in vista di azioni potenzialmente ostili, che non possono assolutamente essere scartate in un periodo di instabilità geopolitica come quello che stiamo vivendo.

Anche le autorità per la sicurezza petrolifera hanno chiesto alle compagnie energetiche di essere più vigili sui voli non autorizzati dei droni, a seguito di altri inquietanti incidenti in Norvegia dove, nelle ultime settimane, sono aumentati notevolmente gli avvistamenti di apparecchiature controllate a distanza su giacimenti di petrolio e gas.

Intorno alle piattaforme offshore norvegesi che riforniscono l’intera nazione scandinava e parte dell’Europa, alcuni droni hanno sorvolato uno spazio considerato estremamente sensibile e offlimits, soprattutto dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina a causa della crescente importanza delle risorse energetiche.

Il quotidiano Stavanger Aftenblad ha riferito che oggetti volanti non identificati sono apparsi proprio sopra alcune installazioni di Equinor, la più grande compagnia norvegese di petrolio e gas, tra cui quella relativa a uno dei più grandi giacimenti petroliferi d’Europa, a 140 chilometri a ovest della costa scandinava. Il pericolo consiste non solo nella possibilità di azioni di spionaggio da parte di Paesi ostili, che in ogni caso è da considerarsi estremamente grave durante un conflitto tra Paesi esportatori di gas e petrolio, ma anche nella possibilità che la presenza di droni non autorizzati possa causare incidenti con gli elicotteri utilizzati quotidianamente per il trasporto dei lavoratori delle piattaforme.

Jan Egnsted, CEO della società di droni WeFly, che effettua ispezioni di infrastrutture critiche, afferma che i droni in grado di effettuare voli così lunghi devono essere considerati dotati di tecnologia avanzata, quasi certamente militare e, quindi, potenzialmente in grado di trasportare esplosivi o armi che potrebbero causare danni irreversibili alle piattaforme o ai giacimenti di gas raggiunti. La Finlandia, che è il Paese settentrionale più vicino alla Russia, ha deciso, dopo questi episodi di probabile spionaggio o sabotaggio, di intensificare massicciamente tutte le misure di sicurezza e di sorveglianza nei pressi delle infrastrutture più importanti a livello strategico, in tutto il Paese.

 

Alessandro Fiorentino

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