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Il CPAC di Washington banco di prova per i candidati alle presidenziali del 2024

Politics - February 9, 2024

Il Conservative Political Action Conference ritorna a Washington. Dopo le ultime edizioni ospitate dalla Florida e dal Texas, il più grande ed influente raduno dei conservatori al mondo adunerà organizzazioni, attivisti, spettatori e leader stranieri al Gaylor National Harbor. Trepidante attesa per l’appuntamento. Per quattro giorni, dall’1 al 4 marzo, dal palco del CPAC saranno pronunciate parole ed intenzioni, svelate strategie ed inviati messaggi che si tramuteranno presto in programmi elettorali. In vista delle primarie per le presidenziali del 2024, la conferenza di Washington potrebbe rappresentare un termometro per misurare le preferenze ed il sentimento dell’elettorato del partito dell’elefantino.

 

L’atmosfera intorno al Gaylor National Harbor si preannuncia elettrizzante. La convention del CPAC catturerà l’attenzione degli organi di informazione di tutto il mondo, pronti a riprendere le battute degli speaker che si alterneranno sul palco. Nella line-up delineata da Matt Schlapp, Presidente del Conservative Political Action Coalition, figurano esponenti di spicco del pensiero conservatore a stelle strisce. Da Donald Trump, 45° Presidente degli Stati Uniti d’America e pronto a sfidare nuovamente Joe Biden, a Mike Pompeo (settantesimo Segretario di Stato), passando per l’ambasciatrice Nikki Haley e l’imprenditore Vivek Ramaswamy, in molti potrebbero svelare le loro carte ed annunciare alla platea e all’elettorato le loro serie intenzioni di correre per la Casa Bianca.

 

Se fino a questo momento il tycoon ha tenuto un profilo basso, dal palco del CPAC potrebbe alzare i toni e rendere pubblico agli elettori il suo disegno: rendere nuovamente grande l’America. Telecamere e microfoni saranno tutti per l’ex Presidente degli Stati Uniti che era riuscito a mantenere costante la crescita del PIL nazionale, innescando così una reazione a catena che ha abbassato il tasso di disoccupazione e fatto crescere il reddito medio delle famiglie. Da seguire con attenzione anche l’intervento di Mike Pompeo. L’ex Direttore della CIA ed al tempo nominato Segretario di Stato proprio da Donald Trump, in sostituzione di Rex Tillerson, secondo alcune fonti, potrebbe manifestare a Washington il suo interesse a correre per le primarie. Secondo altri, invece, il suo speech potrebbe tramutarsi in un autentico sostegno all’ex Presidente.

Avversaria di Trump nella corsa al 2024 sarà Nikki Haley. La 51enne ex Ambasciatrice USA all’ONU ed ex Governatrice della South Carolina, nelle scorse settimane, aveva annunciato in un video i suoi propositi. Sebbene avesse dichiarato di non candidarsi qualora fosse sceso in campo il tycoon, ora si identifica nella guida giusta per la nuova generazione dei conservatori. Le sue posizioni in termini di politica estera non passeranno inosservate.

“Woke, INC.” e “Nation of Victims” non sono soltanto due dei suoi libri. Sono il biglietto da visita ed il manifesto di un altro candidato alla corsa: Vivek Ramaswamy. Il 38enne di Cincinnati, imprenditore ed autore di successo, è uno dei paladini dei valori conservatori d’Oltreoceano. Non parte con i favori del pronostico, ma le sue posizioni hanno scaldato l’elettorato.

Il livello dei decibel prodotti dalla platea al termine di ogni speech servirà a misurare l’indice di gradimento e a valutare il candidato.

Mancherà Ron DeSantis, il Governatore della Florida, forse il vero antagonista di Trump per il 2024. Il confronto tra i due non sarà a Washington ma si consumerà a distanza e sulla stampa, a suon di tweet, dichiarazioni ed interviste. La popolarità dell’ex militare statunitense è in forte crescita ed è facile ipotizzare che il suo nome possa essere indicato nel sondaggio che contraddistingue ogni edizione del CPAC.

 

Un banco di prova per gli aspiranti inquilini alla Casa Bianca, ma non solo. Il Conservative Political Action Conference presenterà spunti di riflessione anche su temi di estrema attualità. Sulla politica estera, ed in modo particolare sulla guerra in Ucraina, sono attese prese di posizioni forti.  Se per alcune correnti il conflitto nel cuore dell’Europa è paragonabile ad un nuovo Iraq, per altri, invece, è fondamentale fermare la Russia quanto prima. Il dibattito si infiammerà anche sull’immigrazione e la sicurezza delle frontiere, sulla lotta alla criminalità e sui diritti di genitori. Chi riceverà più consensi o chi sarà in grado di infiammare l’animo conservatore del pubblico potrà ambire a rappresentare il partito dell’elefantino alle Presidenziali del 2024.