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Il piano segreto del governo spagnolo per trasferire il controllo delle frontiere alla Catalogna e ai Paesi Baschi

Politica - Aprile 15, 2024

Lunedì8 aprile, diversi organi d’informazione hanno condiviso le affermazioni del Ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, secondo cui il trasferimento del controllo delle frontiere alla Catalogna e al Paese del Baque non è un’opzione possibile. Questa dichiarazione del Ministro è stata condivisa sulla base di un comunicato in corso che annunciava l’ordine di attribuire alle forze di polizia di entrambe le comunità autonome, i Paesi Baschi e la Catalogna, l’Ertzaintza e i Mossos d’Esquadra, le competenze per il controllo delle frontiere negli aeroporti e nei porti presenti in entrambe le località.

Il ministro spagnolo ha rilasciato una dichiarazione che fa riferimento all’ultimo articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo “El Confidencial” in cui si condivideva, già nella stessa mattinata, l’esistenza di un piano del Ministero degli Interni, nascosto alle forze di polizia per settimane, che stabiliva la possibilità di cedere il controllo di aeroporti e porti sia in Catalogna che nei Paesi Baschi.

Come ha confermato il media spagnolo, questo piano è un’istruzione del Ministro stesso, un documento preparato dal team dell’uomo di fiducia di Marlaska nella Segreteria di Stato per la Sicurezza, il Commissario José Antonio Rodríguez, che dirige il Gabinetto di Coordinamento e Studi. Questo documento comporta un’alterazione della distribuzione storica delle competenze in queste infrastrutture chiave per i confini dello Stato.

Una delle principali questioni che si pongono riguardo a questo piano è che sia i porti che gli aeroporti sono frontiere esterne dell’Area Schengen, il che significa che hanno e garantiscono pieno accesso al territorio europeo, dal momento che l’Area Schengen comprende la maggior parte del territorio dell’Europa, compromettendo oltre 27 Paesi. In questo senso, un’alterazione delle competenze delle forze di polizia in materia di controllo delle frontiere all’interno del territorio spagnolo non avrebbe un impatto solo sullo Stato spagnolo, ma anche sul resto dei Paesi membri di Schengen. Se questo piano venisse messo in atto, i governi autonomi avrebbero un livello di potere e di controllo della sicurezza spropositato.

Questo concetto, inoltre, porta a una questione ancora più grande, dal momento che il controllo dei passaporti per i cittadini provenienti da Paesi terzi, non membri dell’Area Schengen, è di competenza esecutiva delle forze di polizia nazionali spagnole; con questo piano, il Ministero degli Interni spagnolo trasferirebbe questa competenza alle forze di polizia delle comunità autonome, l’Ertzaintza e i Mossos d’Esquadra, includendo molteplici facoltà come la prevenzione del crimine, la sorveglianza, l’investigazione del crimine, l’intervento in incidenti di ordine pubblico, l’azione in caso di incidenti stradali e altre.

Questo nuovo piano rompe con l’organizzazione tradizionale, in cui le forze di Polizia Nazionale presidiavano gli spazi pubblici di aeroporti e porti, mentre le Guardie Civili affrontavano le situazioni in un’area ristretta, che andava dallo stand dove vengono imbarcati bagagli e passeggeri fino alla pista. Per quanto riguarda queste differenze, il piano implicherebbe una riorganizzazione della struttura di polizia spagnola, poiché concede agli agenti di polizia un senso di responsabilità più ampio, mentre la Guardia Civil verrebbe relegata, limitando le sue competenze alla salvaguardia delle strutture, come la sorveglianza del perimetro e il controllo degli accessi.

Ora, tornando alla questione della provenienza di questo nuovo piano, il cambiamento nella distribuzione della giurisdizione della polizia, dopo decenni di esistenza, potrebbe essere una risposta alle richieste dei nazionalisti e dei gruppi parlamentari pro-indipendenza, partner del governo di Pedro Sanchez, che beneficeranno di questo cambiamento nel controllo delle frontiere. Altre fonti hanno affermato che questo piano è stato redatto segretamente ed è il prodotto delle pressioni dei gruppi parlamentari partner dell’attuale governo spagnolo. A seguito della fuga di notizie su questo piano, Juan Fernandez, Segretario Generale dell’Associazione Unificata delle Guardie Civili (AUGC) in Spagna, ha dichiarato: “Abbiamo scritto una dichiarazione al Ministero degli Interni e un’altra, recentemente, al Segretario di Stato per la Sicurezza, Rafael Perez, chiedendo loro di confermare o smentire questa notizia”. Ma ha continuato dicendo che “non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

Marlaska ha affermato che il trasferimento del controllo delle frontiere alla Catalogna e ai Paesi Baschi non è possibile, assicurando che “tutto ciò che riguarda il controllo delle frontiere è di competenza del governo centrale spagnolo, appartenente alla Guardia Civil e alla Polizia Nazionale”. Infine, ha garantito che “non c’è alcuna pressione” nei confronti del Governo per trasferire queste facoltà e che se una di queste misure venisse “ipoteticamente” adottata in materia di sicurezza, ciò avverrebbe in un “quadro costituzionale”.