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Il sostegno dell’attrice di ‘Money Heist’ a un terrorista condannato rivela l’appoggio del governo ai separatisti

Politica - Febbraio 24, 2024

Dall’inizio della nuova legislatura spagnola, a novembre, il governo socialista non sta perdendo tempo e si sta rapidamente avvicinando ai suoi alleati parlamentari più pericolosi.

Oltre al suo partner di coalizione, il partito comunista-progressista Sumar, il Partito Socialista (PSOE) ha una batteria di gruppi che hanno sostenuto la candidatura a Primo Ministro di Pedro Sánchez.

Il più forte è Junts, il partito separatista della Catalogna guidato (a distanza) dal fuggitivo Carles Puigdemont.

Un partito separatista meno conosciuto, EH Bildu, è spesso etichettato come il successore del gruppo terroristico Euskadi Ta Askatasuna (ETA) dai suoi critici. I terroristi dell’ETA miravano alla “liberazione” dei Paesi Baschi, aspirando a creare “Euskadi”, una regione culturale che abbracciasse non solo i Paesi Baschi ma anche porzioni di Navarra e Francia.

Durante i suoi 42 anni di esistenza, le autorità spagnole stimano che l’ETA abbia ucciso oltre 850 persone, tra cui politici, poliziotti e membri delle forze armate.

L’organizzazione si è sciolta nel 2011, ma EH Bildu ne porta avanti l’eredità politica.

Ad oggi, EH Bildu non ha condannato le attività terroristiche dell’ETA, lasciando molte famiglie delle vittime senza una piena chiusura.

Il loro rifiuto di condannare gli atti efferati dell’ETA è pari solo alla decisione di includere diversi ex terroristi (condannati) nelle loro liste per le ultime elezioni generali.

Come se non bastasse, a metà gennaio Bildu e altri movimenti separatisti baschi hanno indetto una massiccia mobilitazione per liberare altri membri dell’ETA condannati.

La protesta di massa ha preso una piega inaspettata quando Itziar Ituño, la star del film di successo mondiale di Netflix
Casa de Papel
(
Rapina in denaro
) è sceso in prima linea per difendere i detenuti dell’ETA.

Ituño ha dichiarato che continuerà a lavorare finché i terroristi dell’ETA condannati non saranno liberi.

“Non li abbiamo portati qui per rimanere in carcere”, ha aggiunto. L’attrice ha fatto riferimento allo spostamento dei detenuti dell’ETA dalle carceri del territorio spagnolo a quelle dei Paesi Baschi.

“Li abbiamo portati nelle carceri basche per farli uscire”.

La partecipazione di Ituño ha provocato un’enorme reazione. La protesta sui social media ha costretto marchi come BMW e Iberia, la compagnia aerea di bandiera spagnola, a tagliare tutti i legami pubblicitari e commerciali con l’attrice. Le aziende hanno giustificato la loro decisione con il fatto che non volevano essere “legate ideologicamente”.

L’establishment culturale spagnolo sembra polarizzato dalla notizia, con una serie di attori che sostengono e condannano Ituño.

Il nocciolo della questione è che le cicatrici e l’eredità lasciate dall’ETA rimangono palpabili e continuano a infastidire (e a ferire) molte persone, da ogni parte dello spettro politico. L’ETA ha ucciso persone da destra e da sinistra.

Le associazioni delle vittime dell’ETA chiedono al Ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, di indagare su Ituño.

Hanno chiesto al governo di applicare le disposizioni contenute nella Legge per il riconoscimento e la protezione integrale delle vittime del terrorismo.

Secondo questa legge, il governo deve difendere la dignità delle vittime stabilendo il divieto di monumenti, targhe e altre attività che commemorano terroristi o organizzazioni terroristiche.

È improbabile che l’attuale governo socialista ascolti queste petizioni legittime. La governabilità del Paese dipende dai voti dei 6 deputati di EH Bildu nel Parlamento spagnolo.

Pedro Sánchez non dovrebbe inimicarsi uno dei suoi principali alleati al Congresso. Secondo gli osservatori, infatti, potrebbe schierarsi con le richieste dei separatisti baschi e puntare a una liberazione graduale dei detenuti dell’ETA.

Il panorama politico spagnolo è funestato dai capricci dei separatisti e da una sistematica apologia del terrorismo (convalidata dal governo).

La controversa legge sull’amnistia per i separatisti catalani è pronta a liberare dal carcere le persone condannate per terrorismo. Che si tratti di baschi o di catalani, sembra che il governo di Sánchez sia sempre più a suo agio nel premiare azioni ritenute illegali.

E l’Europa? Silenzioso.