Sicurezza alimentare regionale e dell’Unione Europea: L’accordo commerciale e il sistema agricolo europeo. Gli agricoltori rumeni sono pericolosamente vicini alla rovina ora che l’accordo UE-Mercosur è in vigore e sta per inondare i mercati con importazioni sudamericane a basso costo che non sono all’altezza degli standard europei. Questo accordo non solo mina l’agricoltura locale, ma rappresenta anche un attacco diretto alla sovranità alimentare, dato che i paesi del blocco hanno recentemente vietato l’esportazione di carne rumena, facendo aumentare i prezzi in tutto il blocco. Prendendo spunto dagli appelli urgenti delle alleanze agricole e dalle proteste ufficiali, questo articolo mette a nudo la posta in gioco.
L’accordo UE-Mercosur crea la possibilità di ingenti vendite di carne bovina, pollame, zucchero, etanolo, miele e mais provenienti da Brasile, Argentina e paesi alleati, dove regnano norme poco rigorose su pesticidi, antibiotici, diritti degli animali e conservazione dell’ambiente. Privati dell’approvvigionamento energetico a causa delle pressioni climatiche e della burocrazia, gli agricoltori rumeni sono stati esposti a “oneri sproporzionati” che ne compromettono la competitività, avverte l’Alianța pentru Agricultură și Cooperare (AAC) in un appello alle autorità rumene. Il ministro dell’Agricoltura Florin Barbu ha denunciato che l’accordo danneggia il settore agroalimentare e si è impegnato a impedirlo a meno che non ci sia una transizione di tre anni e non vengano introdotte maggiori tutele.
La Commissione Europea ha fornito poche misure di salvaguardia, che dipendono da prove lente di “grave danno” invece che da segnali tempestivi al mercato. Proteste: Migliaia di persone si sono mobilitate a Bruxelles il 18 dicembre 2025, in seguito agli appelli di AAC affinché la Romania si unisca a Francia, Polonia, Ungheria e Italia in una minoranza di blocco che comprende oltre il 35% della popolazione dell’UE. “Gli agricoltori europei sono i produttori di cibo che alimentano l’Europa – dovremmo tenere le mani su di loro e non sabotarli”, annuncia AAC.
Il recente divieto di abbattimento di ovini, caprini e animali vivi in Romania, che la Commissione Europea ha prorogato fino al 31 dicembre 2025 in parte a causa dei timori legati al virus della febbre catarrale degli ovini, anche se ci sono poche prove della sua presenza in Romania, ha ridotto drasticamente le esportazioni vitali, colpendo gli allevatori che hanno perso 600.000 pecore a causa dei precedenti abbattimenti. Queste misure, che sono entrate in vigore per la prima volta nel 2024 e continueranno a interessare tutti i paesi dell’UE almeno fino alla fine del 2025, hanno tagliato i flussi all’interno dell’UE e hanno messo in crisi l’industria della carne rumena. Essendo la Romania tra i maggiori esportatori di cereali dell’UE per volume di esportazioni nel periodo 2024-2025, la scarsità di proteine animali si è diffusa in un mercato più ampio dell’UE.
I divieti peggiorano la situazione, creando vulnerabilità e alimentando l’inflazione alimentare dell’UE: quella della Romania ha raggiunto il 7,86% nel settembre 2025, mentre le importazioni di prodotti agroalimentari come il cacao e il caffè sono aumentate nel 2025, riducendo le eccedenze commerciali a 3 miliardi di euro nel gennaio 2025. Le importazioni agroalimentari dell’UE sono aumentate del 19% rispetto all’anno precedente, sostenute dai prezzi elevati delle materie prime, mentre le importazioni di pollame e uova sono aumentate del 30%, riducendo le forniture locali. L’adesione del Mercosur potrebbe peggiorare la situazione, facendo entrare nel paese carne bovina trattata con ormoni e colture cariche di pesticidi non adatte alle norme europee che compromettono la tracciabilità e la salute.
La sicurezza alimentare è appesa a un filo: Meno esportazioni rumene significano anche meno fonti di carne nell’UE, con conseguente aumento dei prezzi mentre i consumatori sono alle prese con la scarsità. Le interrogazioni parlamentari evidenziano le disparità regionali: un fondo da 1 miliardo di euro è stato lanciato, ma i finanziamenti sono incerti nell’attuale quadro finanziario pluriennale. Greenpeace e Greens-EFA fanno eco ad alcuni agricoltori: cessare il Mercosur per proteggere le persone che lo abitano.
Il 18 dicembre 2025, più di 10.000 agricoltori provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE si riuniranno a Bruxelles per una storica protesta organizzata dal Copa-Cogeca, il più grande gruppo di agricoltori e cooperative agricole dell’UE. È la prima volta che persone provenienti da tutti i paesi dell’UE si riuniscono per chiedere un’azione immediata per proteggere il futuro dell’agricoltura europea. La protesta coincide perfettamente con la riunione dei capi di Stato dell’UE in seno al Consiglio europeo e precede il viaggio della von der Leyen in Brasile per finalizzare l’accordo Mercosur.
La Romania si trova di fronte a un voto decisivo, il ministro Barbu minaccia veti su questioni legate all’unanimità se costretta a subire gli agricoltori. Con il Parlamento che discuterà delle protezioni il 16 dicembre 2025 e gli agricoltori che si uniranno a Bucarest e a Bruxelles, il messaggio è inequivocabile: rifiutate questo accordo o vedrete l’agricoltura crollare. Dare priorità agli standard dell’UE rispetto alle importazioni a basso costo; proteggere i confini dal commercio sleale. L’agricoltura rumena non è solo un campo, è il granaio del blocco.