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L’umore della popolazione prima delle elezioni europee

Politica - Aprile 28, 2024

L’11 aprile il Partito ECR ha realizzato un importante sondaggio sulle opinioni nei confronti dell’immigrazione e delle istituzioni europee.

Il sondaggio mostra che esiste una profonda frattura nelle opinioni su chi dovrebbe occuparsi delle politiche di controllo dell’immigrazione. Il 58% degli elettori dell’ECR tende a scegliere le autorità degli Stati membri e solo un terzo degli elettori dell’ECR preferisce che sia la Commissione europea a decidere sui flussi migratori (il che significherebbe una modifica dei trattati UE).

Al contrario, gli elettori, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza, sono divisi sulla gestione dei flussi migratori da parte della Commissione europea e degli Stati membri rispettivamente dal 41% al 40%. Pertanto, questa mancanza di accordo conferma che è prudente non modificare i trattati per conferire maggiori poteri alla Commissione in materia di migrazione.

Se analizziamo la ripartizione per paese, l’Italia è lo Stato membro che sostiene maggiormente la gestione della Commissione, con il 61% della popolazione che appoggia la gestione di Bruxelles. Dall’altra parte dello spettro, gli Stati membri dell’Est preferiscono la gestione nazionale con il 57%, quasi quanto gli elettori dell’ECR.

Questo dato è molto in linea con un rapporto ufficiale condotto dal Parlamento Europeo, in cui, nel caso della Spagna, il 71% della popolazione si sente insoddisfatta del modo in cui l’Unione Europea ha risposto alla migrazione negli ultimi 15 anni.

Per quanto riguarda le questioni più generali – e non solo l’immigrazione – sembra che la fiducia nell’Unione Europea vacilli, soprattutto tra gli elettori dell’ECR: Il 63% di loro pensa che si dovrebbero assegnare meno poteri a Bruxelles per riassegnarli agli Stati membri. Tra tutti gli elettori, ancora il 37% della popolazione la pensa allo stesso modo e solo il 25% è favorevole alla concessione di maggiori poteri all’Unione Europea, da sottrarre agli Stati membri.

Ancora una volta, la ripartizione per paese mostra differenze tra i vari territori: L’Italia è ancora una volta lo Stato membro con la più alta percentuale di popolazione favorevole all’attribuzione di maggiori poteri all’UE, con il 43%. Al contrario, il 48% dei cittadini dei Paesi dell’Est desidera che vengano concessi meno poteri all’UE e che questi vengano recuperati dagli Stati membri.

Nel caso della Spagna, il 51% delle persone pensa che si debbano concedere meno poteri all’UE o che si debba mantenere l’attuale status quo tra potere dell’UE e poteri nazionali. Solo il 32% del campione è favorevole a un più ampio spostamento di potere a favore delle istituzioni di Bruxelles.

Ciò è confermato dal rapporto condotto dal Parlamento Europeo, in cui il 52% della popolazione spagnola ritiene che le cose nell’Unione Europea stiano andando nella direzione sbagliata e solo il 30% pensa che vadano nella direzione giusta.

Per quanto riguarda la nuova Commissione Europea che uscirà dalle elezioni del giugno 2024, il 40% degli elettori totali preferisce una coalizione di centro-sinistra (Socialisti e Democratici, Partito Popolare e Rinnovamento), come è avvenuto nel precedente mandato. Solo il 28% del campione preferirebbe una coalizione di centro-destra (Partito Popolare Europeo, partiti ECR e partiti Identità e Democrazia). Naturalmente, tra gli elettori dell’ECR la preferenza per una coalizione di centro-destra sale al 68%.

Per quanto riguarda i paesi, la Spagna è quella con la maggiore preferenza per la coalizione di centro-sinistra, con il 51%, seguita da vicino dall’Italia, con il 50% – nonostante il governo nazionale italiano sia paradossalmente una coalizione di centro-destra guidata dalla signora Meloni. Tuttavia, la Spagna è anche lo Stato membro con la percentuale più alta di favorevoli a una coalizione di centro-destra, con il 31%, mentre la Germania è al secondo posto con il 30%.

La Spagna è in testa insieme all’Italia nella più ampia preferenza generale per le prestazioni delle istituzioni dell’UE rispetto agli Stati membri orientali, ma il sondaggio del Parlamento europeo mostra allo stesso tempo che ci sono motivi di malcontento nella popolazione spagnola nei confronti dell’Unione.

Fonte dell’immagine: Gruppo ECR