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Dare forza ai giovani: Svelare il potenziale dell’Europa e plasmare i leader di domani attraverso la Settimana europea della gioventù 2024

Cultura - Febbraio 29, 2024

I giovani sanno cosa offre l’Europa? Ma soprattutto, conoscono il proprio potenziale negli affari europei?

Una risposta a queste domande potrebbe essere offerta, a molti, la prossima primavera.

Dal 12 al 19 aprile 2024, infatti, si terrà la Settimana europea della gioventù, un ulteriore modo per coinvolgere i giovani nel processo decisionale a livello europeo.

Uno degli obiettivi della Commissione, infatti, è proprio il coinvolgimento massiccio dei giovani, fino ai bambini, nella vita attiva e politica degli Stati membri, a partire dalle realtà locali fino ai livelli superiori.

Organizzata, quindi, dalla Commissione Europea, l’iniziativa si svolge ogni due anni e mira a raggiungere il maggior numero di giovani necessario per un confronto, come abbiamo detto, dinamico e democratico. Quest’anno si raccoglie anche l’eredità dell’Anno europeo della gioventù, che si è svolto nel 2022 e che ha visto la realizzazione di oltre 13.000 attività in 67 Paesi.

Dibattiti, festival, mostre, sono diverse le sfaccettature di questo evento che si propone di analizzare e dare voce al variegato mondo giovanile, cercando la giusta chiave comunicativa per relazionarsi con le nuove generazioni.

L’obiettivo è, senza dubbio, quello di voler coinvolgere i giovani all’interno di un processo propositivo e decisionale virtuoso e “contagioso” al tempo stesso, tale da poter contare sulla voce fresca e non filtrata dei giovani, che si trovano, in molti casi, a fare i conti con una realtà sociale e lavorativa che richiede la loro indipendenza.

Volendo parafrasare il gergo calcistico tanto caro al nostro Continente, una sorta di “dodicesimo uomo in campo”, cioè quel fattore in più necessario a dare la spinta giusta ed efficace per “vincere la partita” anche quando la situazione può essere preoccupante.

Ma l’obiettivo è anche quello di ascoltare, cogliere e scoprire le abitudini, i diversi modi di pensare, le passioni e i nuovi linguaggi della Generazione Z.

E non è un caso che quest’anno l’evento si svolgerà circa due mesi prima delle elezioni europee previste per il 6-9 giugno 2024, in tutti gli Stati membri.

Un modo, insomma, per ricordare ai bambini l’importanza di essere cittadini intraprendenti, attenti anche a quelle questioni che potrebbero, apparentemente, essere lontane dalla vita quotidiana.

Infatti, uno dei problemi che la Comunità europea incontra più spesso è senza dubbio la “lontananza” che gli stessi cittadini, giovani e meno giovani, percepiscono dalle questioni europee. Un concetto, quest’ultimo, troppo distante, a volte astratto e che, secondo molti, sembra avere poco impatto sull’esperienza quotidiana a cui sono abituati. Ed è proprio questa considerazione fallace che deve essere interrotta avviando, nel modo più rapido ed efficace possibile, un’inversione di rotta.

I centri Europe Direct, in questo caso specifico (oltre 400 in tutta Europa) hanno proprio il compito, attraverso servizi di front-office, online e con attività e seminari, di avvicinare i cittadini all’Europa facendosi portavoce dell’Unione, fornendo informazioni dettagliate e rispondendo alle domande di chi ha bisogno di un supporto per l’Europa nel campo del lavoro o semplicemente per viaggiare o vivere all’estero.

Molto spesso sono proprio i giovani, i famosi nativi digitali, a rivelarsi poco informati su ciò che accade al di fuori dei confini nazionali. I giovani, per lo più in età scolare, pur usufruendo dei benefici offerti dall’Unione (progetti, visite guidate, fondi), rimangono marginalmente coinvolti nel processo informativo e organizzativo, essendo beneficiari passivi di opportunità pensate appositamente per loro. Lo stesso si può dire per coloro che hanno deciso di entrare nel mondo del lavoro, pieni di grandi aspettative per il futuro, ma poco orientati sul percorso da intraprendere e soprattutto poco consapevoli dei piani messi in atto nel Continente per chi ha voglia di esplorare e conoscere nuove culture e nuove possibilità.

Fortunatamente, però, gli strumenti messi in campo dal Parlamento e dal Consiglio europeo si stanno inserendo gradualmente, nella fitta rete delle giovani generazioni, iniziando a tessere i fili per un discorso più partecipativo. Se una parte dei giovani, la stragrande maggioranza, è ancora disinformata, infatti, c’è chi si affaccia al panorama multiculturale con idee chiare e obiettivi ben precisi, rappresentando a pieno titolo quella fetta di cittadini attivi tanto richiesta sulla scena internazionale. Ma se dovessimo porre due semplici domande ai giovani, tra i 20 e i 30 anni, rispetto alle opportunità offerte oggi dall’Unione Europea, soffermandoci anche sulle aspettative che hanno nei confronti della Comunità stessa, cosa risponderebbero?

Probabilmente perché ci sono molte cose da vedere in Europa. Innanzitutto, vedere un maggiore impegno nei confronti dell’ambiente (rispettando quanto scritto nell’agenda 2030 che propone un’Europa più verde) e del benessere generale, soprattutto in momenti critici come la pandemia che abbiamo recentemente vissuto. Promuovere la pace e la solidarietà, immaginando l’Europa come un luogo in cui le persone possano vivere in sicurezza, che offra opportunità di migliorare professionalmente e di contribuire a una comunità più ampia, sempre più inclusiva della diversità culturale e di genere.

E ancora, ci si aspetta che l’Europa continui a promuovere la cooperazione tra i Paesi membri, ad affrontare le sfide comuni e a fornire opportunità di crescita economica e di sviluppo sostenibile.”

Se invece, sempre a proposito dei giovani, a cui la Commissione vuole dare un peso specifico importante all’interno dei suoi affari, analizzassimo quali sono le opportunità che l’Europa è in grado di offrire ai giovani oggi, ci direbbero quasi certamente che l’Europa ha un mercato del lavoro diversificato e dinamico. Esistono programmi di stage, borse di studio e iniziative che facilitano l’ingresso nel mondo professionale. La libera circolazione all’interno dell’Unione europea facilita anche la mobilità lavorativa, consentendo ai giovani di esplorare opportunità in diversi Paesi senza troppa burocrazia. Oppure che con i programmi di mobilità come Erasmus+, l’UE permette ai giovani di studiare, lavorare o fare volontariato in diversi Paesi europei. Queste esperienze non solo arricchiscono il proprio bagaglio culturale, ma offrono anche opportunità di apprendimento e di crescita personale. Inoltre, l’UE è impegnata a combattere la disoccupazione giovanile attraverso programmi che mirano a fornire competenze, formazione e opportunità di inserimento lavorativo. Infine, ma non meno importante, è notizia degli ultimi giorni l’intenzione del Parlamento di voler abolire gli stage gratuiti, in modo che tutti coloro che vogliono cogliere un’opportunità di lavoro, possano parteciparvi. Ma è davvero così?

È proprio per questo motivo che un evento come la Settimana europea della gioventù acquista un valore fondamentale in questo senso. In primo luogo, perché i giovani stessi possono proporre, suggerire, investire nelle proprie idee e far sentire la propria voce puntando in alto. Allo stesso tempo, le istituzioni possono ascoltare, per tracciare quel filo conduttore tra la politica e i cittadini, avvicinandoli sempre di più alla vita della comunità e colmando il divario tra la cosa pubblica e gli elettori.

Avendo luogo, come anticipato, a due mesi dalle elezioni, uno degli obiettivi è senza dubbio quello di coinvolgere maggiormente i giovani nei processi decisionali e nelle scelte democratiche, invitando sempre più cittadini al voto, strumento fondamentale di partecipazione. Partecipare a questo tipo di eventi, inoltre, permette di conoscere e lasciarsi ispirare da storie di successo di coetanei o semplicemente di riconoscersi nelle storie altrui; conoscere tutte le opportunità messe a disposizione dall’UE e non limitarsi al solo Erasmus+ (tra i programmi di cui i giovani beneficiano maggiormente, non a caso l’Italia è al secondo posto tra i Paesi partecipanti al programma); discutere di temi che possono stare particolarmente a cuore o che riguardano la comunità in cui si vive; capire l’importanza del proprio voto; dialogare concretamente con i decisori politici.

Per partecipare o proporre la propria idea alla Settimana europea dei giovani, basta andare sul Portale europeo dei giovani, sito ufficiale dell’Unione europea, cliccare sul pulsante dedicato e accedere o registrarsi con il proprio account.