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Contromisure dell’UE contro la potenza tecnologica asiatica

Commercio ed Economia - Febbraio 7, 2024

Negli ultimi decenni, l’Asia è emersa rapidamente come una potenza tecnologica globale, sfidando i leader tradizionali come gli Stati Uniti e l’Europa.

Paesi come la Cina, il Giappone e la Corea del Sud hanno compiuto enormi progressi in settori chiave come l’intelligenza artificiale, le telecomunicazioni e la produzione di semiconduttori e, in risposta a questa crescente sfida, la Comunità Europea si è impegnata a sviluppare contromisure strategiche per preservare la propria autonomia tecnologica e rimanere competitiva nel contesto globale.

La prima linea di difesa della Comunità europea è rappresentata dai massicci investimenti in ricerca e sviluppo (R&S). Con il programma Horizon Europe, l’UE ha stanziato fondi significativi per sostenere l’innovazione e la scoperta di tecnologie avanzate con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico con l’Asia e promuovere la creazione di soluzioni innovative in settori strategici come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica e la produzione di semiconduttori, sempre più essenziali nell’evoluzione tecnologica globale. La Comunità europea riconosce l’importanza della collaborazione internazionale nel settore tecnologico e la creazione di partenariati con Paesi che condividono gli stessi valori e obiettivi è essenziale per affrontare le sfide globali. Tuttavia, l’UE sta lavorando attivamente con Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud per sviluppare sinergie e promuovere la condivisione di conoscenze e risorse nel campo della tecnologia.

Un altro aspetto cruciale per contrastare la potenza tecnologica asiatica è l’armonizzazione di standard e regolamenti. La Comunità europea sta lavorando, infatti, per stabilire standard comuni nel campo della sicurezza informatica, dell’intelligenza artificiale etica e delle tecnologie emergenti. Questo sforzo non solo facilita la cooperazione internazionale, ma contribuisce anche a proteggere i cittadini europei da potenziali minacce e abusi legati all’uso improprio delle tecnologie, che non ha mai ricevuto tanta attenzione come negli ultimi anni, soprattutto in considerazione della situazione geopolitica globale particolarmente delicata. La creazione di un ambiente favorevole alle start-up e all’innovazione è, ad esempio, essenziale per stimolare la crescita economica e tecnologica e la Comunità Europea, infatti, sta attuando politiche e programmi per semplificare l’accesso ai finanziamenti per le imprese emergenti e favorire la collaborazione tra settore pubblico e privato. Inoltre, vengono promossi incubatori di innovazione e hub tecnologici per accelerare lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie con il coinvolgimento della maggior parte delle nazioni continentali pronte alla nuova sfida, comprese quelle industriali.

La competizione tecnologica richiede una forza lavoro altamente qualificata e adattabile e, per questo motivo, la Comunità Europea sta investendo nella formazione e nell’istruzione, promuovendo programmi educativi che favoriscano lo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche a partire dalle nuove generazioni, già predisposte a una visione ipertecnologica del lavoro. Questo approccio non solo garantisce una forza lavoro competitiva, ma contribuisce anche a ridurre la dipendenza da competenze tecnologiche esterne all’UE. La sfida della potenza tecnologica asiatica, rappresentata soprattutto dalle imprese cinesi, giapponesi e indiane, richiede una risposta strategica e coordinata da parte della Comunità europea. Attraverso investimenti mirati in ricerca e sviluppo, collaborazioni internazionali, standardizzazione, sostegno alle start-up e una forza lavoro altamente qualificata, l’UE sta tracciando un percorso per garantire la propria autonomia tecnologica e rimanere competitiva in un mondo sempre più dominato dalle innovazioni asiatiche. La sfida è grande, ma con una strategia olistica e un impegno collettivo, l’Europa può affrontare con successo il cambiamento tecnologico globale, puntando a una leadership possibile e utile per il futuro. Il potenziale dell’Europa nel settore tecnologico è ben noto e ogni Stato membro dovrà contribuire a raggiungere livelli sempre maggiori. Il know-how del vecchio continente, che ha sempre puntato fortemente su una caratterizzazione soprattutto artigianale, dovrà evolversi ed essere attraente. Il mondo tecnologico è in continua evoluzione e l’Europa non può essere ritenuta inadatta ad accoglierlo.