fbpx

Consiglio Europeo di Bruxelles del 27 giugno 2025: una riunione cruciale per l’agenda europea

Il Consiglio Europeo tenutosi il 27 giugno a Bruxelles ha rappresentato un punto di snodo per la definizione delle strategie politiche e diplomatiche dell’Unione Europea. A seguito del vertice NATO de L’Aia, i leader dei 27 Stati membri si sono confrontati su tre dossier principali: la crisi in Medio Oriente, il sostegno all’Ucraina e la competitività economica, affrontando divergenze interne e pressioni internazionali. Le discussioni hanno evidenziato non solo il tentativo dell’UE di affermare un ruolo attivo sulla scena globale, ma anche le persistenti fratture politiche tra gli Stati membri.

MEDIO ORIENTE: LA RICHIESTA DI UN CESSATE IL FUOCO

Uno dei principali risultati del vertice è stata la richiesta unitaria di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha sottolineato l’importanza della diplomazia nella regione e ha ribadito la necessità di una soluzione duratura per Gaza. Le missioni UE attive nei territori palestinesi sono state prorogate fino al 30 giugno 2026, con la possibilità di adattare i mandati in base all’evoluzione del contesto. Nonostante l’accordo di principio, alcune voci critiche si sono levate all’interno del Consiglio. In particolare, il primo ministro irlandese Micheál Martin ha denunciato la debolezza delle posizioni europee nei confronti di Israele, accusando l’UE di non esercitare sufficiente pressione per porre fine al “massacro di civili innocenti”. In parallelo, i leader hanno ribadito l’impegno a impedire che l’Iran possa dotarsi di armi nucleari, riaffermando il sostegno a una soluzione negoziale del dossier nucleare iraniano.

IL DOSSIER UCRAINA: L’ISOLAMENTO DELL’UNGHERIA

Il sostegno all’Ucraina ha trovato consenso tra 26 dei 27 Stati membri, con l’Ungheria come unica eccezione. Il premier ungherese Viktor Orbán ha fatto riferimento a un sondaggio non vincolante condotto nel proprio Paese, secondo cui il 95% dei cittadini si oppone all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione. Nonostante ciò, il Consiglio ha adottato conclusioni che rafforzano il supporto militare e industriale a Kiev, evidenziando l’intenzione di integrare più strettamente l’industria della difesa ucraina con quella europea. La partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videoconferenza ha ulteriormente sottolineato il peso strategico attribuito al conflitto da parte dell’UE.

SANZIONI E POLITICA ENERGETICA: LE RISERVE DELLA SLOVACCHIA

Un altro tema centrale è stato il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che sarebbe il diciottesimo dall’inizio dell’invasione. Tuttavia, il presidente slovacco Robert Fico ha espresso riserve sulla proposta di Bruxelles di interrompere le importazioni di gas russo dal gennaio 2028. Fico ha chiesto un rinvio del voto, segnalando le possibili ripercussioni economiche della misura. Il caso slovacco evidenzia chiaramente la tensione tra la necessità di sanzioni efficaci e le preoccupazioni legate alla sicurezza energetica di alcuni Stati membri.

DIFESA EUROPEA: VERSO UN RIARMO COORDINATO

Proseguendo il lavoro avviato nel vertice NATO de L’Aia, i leader europei hanno discusso il rafforzamento della difesa comune. È stato affidato alla Commissione e all’Alto Rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, il compito di presentare entro ottobre una tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo del 5% del PIL destinato a spesa militare e sicurezza entro il 2035. Questa misura segna un salto di qualità nell’ambizione dell’UE di consolidare la propria autonomia strategica in ambito difensivo.

RELAZIONI COMMERCIALI: DIALOGO CON GLI STATI UNITI E MERCOSUR

Il commercio internazionale è stato l’ultimo elemento nell’agenda del Consiglio. I leader hanno discusso delle trattative in corso con gli Stati Uniti per evitare l’imposizione di dazi sulle esportazioni europee. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito l’importanza cruciale dei rapporti transatlantici, auspicando anche un rilancio dell’accordo con il Mercosur e la conclusione di nuovi trattati commerciali. Le ambizioni economiche dell’UE si intrecciano quindi con la necessità di rafforzare la propria competitività in un contesto globale instabile.

UN’EUROPA TRA UNITÀ E DIVERGENZE

Il Consiglio Europeo ha evidenziato la complessità del processo decisionale europeo. Sebbene l’UE abbia espresso posizioni comuni su numerosi temi strategici, le divergenze interne – in particolare su Ucraina, sanzioni e politica energetica – continuano a rappresentare una sfida per l’efficacia e la coesione dell’Unione. Il vertice ha comunque riaffermato la volontà dell’Europa di esercitare un ruolo attivo e coerente sulla scena globale, cercando un equilibrio tra principi, interessi nazionali e solidarietà politica.