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I conservatori stabiliscono i “Principi di Kilkenny” sull’agricoltura sostenibile

Ambiente - Novembre 6, 2023

Editoriale. Durante l’incontro a Kilkenny, in Irlanda, i conservatori hanno discusso le tensioni dell’attuale approccio europeo contro il riscaldamento globale. A livello più ampio, hanno espresso disagio nei confronti di un approccio ideologicamente radicato che, sotto l’etichetta di politiche verdi, minaccia il futuro di settori importanti, tra cui l’agricoltura, mentre l’impatto finale sul riscaldamento globale è discutibile.

Semmai, l’approccio della Commissione di emanare un numero crescente di regolamenti mette a repentaglio le democrazie nazionali e, di conseguenza, l’autentico approccio consultivo che dovrebbe essere alla base di qualsiasi innovazione politica rilevante. Gli agricoltori, ad esempio, sono stati bersaglio di quello che percepiscono come un atteggiamento ostile da parte di alcuni governi che rischia di estrometterli dal mercato. L’ironia di questo approccio è che la loro produzione persa viene assorbita da agricoltori situati al di fuori dell’UE, che sono felici di compensare il deficit. Lo fanno affidandosi proprio ai (sotto)standard che l’UE dice di voler combattere nelle proprie politiche e normative rivolte agli agricoltori e agli allevatori europei. A livello più strategico, questa posizione lascia l’UE vulnerabile alle autocrazie straniere disposte – e ora sempre più in grado – di armare la sicurezza alimentare e le materie prime critiche necessarie per la nostra transizione verde.

Contro questo approccio mal concepito, le conversazioni tra i relatori e i delegati riuniti a Kilkenny hanno evidenziato l’importanza dei seguenti cinque principi:

  1. Le conoscenze e l’esperienza degli agricoltori europei in materia di agricoltura sostenibile dovrebbero essere prese in considerazione come elementi rilevanti per qualsiasi regolamento e/o politica.
  1. Tali regolamenti e/o politiche dovrebbero concentrarsi sugli incentivi e sul rispetto volontario delle norme piuttosto che sull’applicazione di regole redatte da funzionari che a volte hanno una scarsa conoscenza del settore in questione.
  1. L’agricoltura sostenibile dovrebbe beneficiare di maggiori investimenti nella ricerca e nell’innovazione, non solo di una maggiore regolamentazione.
  1. Le nuove misure dovrebbero essere basate su un’analisi costi/benefici per garantire la proporzionalità e la pertinenza.
  1. Qualsiasi valutazione di nuove misure dovrebbe essere estesa alla reazione degli attori non regionali, in modo da evitare che gli attori extracomunitari si approprino delle stesse misure che hanno un impatto negativo sugli agricoltori dell’UE.

Con le elezioni europee alle porte, questi principi informeranno un programma pragmatico e rispettoso dell’ambiente che i conservatori presenteranno agli elettori dell’UE.