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L’attuale governance dei fondi nell’UE

Legale - Novembre 26, 2023

La presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea ha organizzato una conferenza interparlamentare sulla stabilità, il coordinamento economico e la governance nell’UE, tenutasi recentemente a Madrid.

Tra le varie sessioni, la prima è stata dedicata alle sfide della “governance” europea – un eufemismo per indicare un modo confuso di gestione, al fine di evitare il termine “governo”, e spesso di sconfinare in competenze non assegnate.

Il pretesto per questo cambiamento di “governance” è stato quello di analizzare le sfide nel contesto della ripresa economica auspicata dall’Unione Europea nel contesto internazionale. Il modo per farlo, presentato dalla presidenza spagnola, è stato fondamentalmente acritico nei confronti della Comunicazione 2022 della Commissione europea, dove si fa un vago riferimento al rafforzamento della crescita economica inclusiva attraverso investimenti strategici.

Tuttavia, le modalità di controllo di tali investimenti strategici restano un mistero. Recentemente, il deputato ECR Jorge BUXADÉ ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sul modo in cui il governo socialista-comunista spagnolo di Pedro SÁNCHEZ ha erogato 28 miliardi di euro nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF), più altri 9 miliardi di euro di prefinanziamento.

Il sospetto di un possibile insabbiamento dell’erogazione dei fondi UE da parte del governo spagnolo è nato da un rapporto del Parlamento europeo del 16 maggio 2023, in cui la Commissione per il controllo dei bilanci aveva già espresso forti riserve sui presunti investimenti giustificati dall’attuale governo di Madrid.

In particolare, Buxadé ha chiesto alla Commissione di chiedere al Ministro dell’Economia spagnolo, Nadia CALVIÑO, di specificare l’importo effettivamente versato ai destinatari finali, dato che questa informazione è stata omessa nella sua lettera del 9 maggio 2023 e che il Parlamento non conosce ancora l’entità dei finanziamenti assegnati al governo di Sánchez che sono stati immessi nell’economia reale.

Inoltre, il politico di VOX ha ricordato che che, in occasione della riunione annuale del Circolo dell’Economia di Barcellona del 31 maggio 2023, la signora Calviño aveva annunciato che avrebbe richiesto altri 94,3 miliardi di euro di finanziamenti dell’UE prima delle elezioni generali del 23 luglio 2023, per lo più sotto forma di prestiti, che avrebbero dovuto essere rimborsati dalle prossime generazioni spagnole. Va da sé che né prima né dopo la richiesta la signora Calviño ha spiegato quanto dei finanziamenti dello Strumento di ripresa e resilienza già erogati abbia effettivamente raggiunto i beneficiari finali.

La risposta del commissario socialista Paolo GENTILONI su questi investimenti presumibilmente “strategici” intrapresi dal governo di sinistra di Madrid non sembra molto convincente. Secondo il suo ragionamento, il RRF consente di effettuare i pagamenti sulla base dei piani degli Stati membri e il regolamento RRF “non richiede agli Stati membri di riferire sui finanziamenti erogati ai destinatari finali”. In altre parole, se il piano sembra sufficientemente strategico, non è necessario assicurarsi che venga attuato correttamente; in altre parole, non c’è alcun controllo.

Inoltre, Gentiloni definisce la Spagna “un precursore nell’attuazione del RRF”, semplicemente perché è stato il primo Stato membro ad aver ricevuto pagamenti per ognuna delle tre richieste presentate alla Commissione. Per inciso, la Spagna ha battuto il record di disoccupazione con l’attuale governo “sociale”, il più alto di tutta l’OCSE, davanti a Grecia, Costa Rica, Turchia e Colombia.

Buxadé ha anche chiesto perché alcune regioni hanno rifiutato le loro richieste di finanziamento, dato che la questione è stata sollevata anche dalla Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo. Gentiloni si è limitato a rispondere che, nel caso della Spagna, ciò era stato deciso da “conferenze settoriali”, senza fornire alcuna spiegazione sul merito.

Infine, il membro dell’ECR ha ricordato che il governo spagnolo dovrebbe fornire alla Corte dei Conti europea l’accesso ai sistemi CoFFEE e Minerva, al fine di prevenire i conflitti di interesse nell’assegnazione dei fondi UE. Nella sua risposta, ancora una volta, il commissario Gentiloni ha evitato qualsiasi responsabilità a nome della Commissione europea, nonostante l’esistenza di un accordo di finanziamento firmato tra la Commissione e il Regno di Spagna.