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Il futuro della pesca sostenibile e i nuovi regolamenti UE

Ambiente - Febbraio 7, 2024

A partire dal 9 gennaio, l’Unione Europea ha implementato nuove regole per rendere la pesca più sostenibile.

Il Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato l’obiettivo di garantire una migliore protezione delle risorse marine e l’applicazione di standard di controllo lungo l’intera catena di approvvigionamento, dalla rete al piatto. Le nuove disposizioni, derivanti dalla revisione del Regolamento sui metodi di controllo delle attività di pesca, riguardano sia le navi dell’UE che quelle che pescano nelle acque territoriali dei Paesi membri. L’obiettivo di Bruxelles è quello di allinearsi agli sviluppi tecnologici e di implementare sanzioni armonizzate per coloro che violano la politica comune della pesca. Il controllo delle attività di pesca sarà completamente digitalizzato, utilizzando un sistema di localizzazione (VMS) per tracciare tutti i pescherecci e, tutte le catture effettuate, dovranno essere registrate elettronicamente, alleggerendo l’onere per i pescatori grazie all’uso di strumenti come applicazioni su dispositivi mobili. Questo approccio non solo migliorerà l’efficacia del controllo, ma semplificherà anche le procedure amministrative.

Il regolamento modificato, entrato in vigore il 9 gennaio, prevede disposizioni transitorie per consentire alle autorità di pesca dell’UE e alle altre parti interessate di adattarsi ai nuovi requisiti. La maggior parte delle regole si applicherà tra due anni, a partire dal 10 gennaio 2026, mentre alcune esenzioni dal margine di tolleranza saranno in vigore dal 9 luglio 2024. Disposizioni come il monitoraggio elettronico a distanza, la tracciabilità elettronica e la registrazione delle catture per le flotte artigianali saranno applicate solo dopo 4 anni, a partire dal 10 gennaio 2028.

In una nazione fortemente legata al mercato ittico come l’Italia, ad esempio, le norme relative alla pesca giocano un ruolo cruciale nella gestione e conservazione delle risorse marine e, l’adozione di regolamenti specifici, mira a garantire la sostenibilità delle attività di pesca e la tutela degli ecosistemi marini, fondamentali anche per il turismo. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è responsabile della definizione e dell’attuazione della normativa italiana sulla pesca. I regolamenti riguardano diverse dimensioni, tra cui la definizione delle quote di pesca, la stagionalità delle catture e le misure di protezione per le specie a rischio. Questi regolamenti devono quindi essere integrati con quelli in discussione in questo periodo a Bruxelles per la tutela comune di un bene estremamente prezioso per il Vecchio Continente. In un contesto di crescente consapevolezza ambientale e di sforzi internazionali per preservare le risorse marine, l’Italia è impegnata a mantenere standard di pesca all’avanguardia. Questo impegno non solo contribuisce alla protezione dell’ambiente marino, ma promuove anche la prosperità a lungo termine delle comunità costiere e dell’industria ittica italiana.

La tracciabilità digitale sarà obbligatoria lungo l’intera filiera, a partire dai prodotti freschi, congelati e di acquacoltura, per arrivare gradualmente ai prodotti ittici trasformati come le conserve. Questa misura mira a garantire che ogni prodotto ittico, anche quello importato, sia sottoposto a un rigoroso monitoraggio e che ne venga tracciata l’origine e la conformità alle normative. Le nuove norme prevedono l’introduzione di certificati di cattura per i prodotti ittici importati. L’obbligo di utilizzare lo strumento Catch IT semplifica il processo di certificazione delle catture per i prodotti ittici destinati all’importazione nell’UE. Questo strumento offre un flusso di lavoro completamente digitalizzato, semplificando lo scambio di dati tra tutte le parti coinvolte e le autorità di controllo, accelerando le procedure amministrative e migliorando l’efficacia del sistema di certificazione delle catture.

Sebbene queste nuove misure presentino delle sfide e richiedano un periodo di adattamento, rappresentano un passo decisivo verso la gestione sostenibile delle risorse marine. L’Unione Europea, con il suo impegno per la pesca sostenibile, sta tracciando un percorso che non solo preserva gli ecosistemi marini, ma promuove anche la trasparenza, la tracciabilità e l’adozione di pratiche responsabili lungo tutta la filiera ittica. Con l’adozione di tecnologie avanzate e di normative più rigorose, la pesca europea si sta muovendo verso un futuro più sostenibile e consapevole.