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Le emissioni industriali dell’UE sono diminuite del 22% dal 2008

Ambiente - Gennaio 12, 2024

Il risultato registrato rappresenta un passo decisivo verso la sostenibilità ambientale, ora promossa da diversi Paesi del mondo industrializzato, da Est a Ovest.

Negli ultimi decenni, la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale delle attività industriali ha spinto l’Unione Europea ad attuare politiche e misure volte a ridurre le emissioni di gas serra. Un segnale incoraggiante emerge dai dati recenti, che evidenziano una significativa diminuzione del 22% delle emissioni industriali nell’UE dal 2008. Questo traguardo rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità ambientale e riflette gli sforzi congiunti degli Stati membri e delle industrie per affrontare la sfida del cambiamento climatico.

Le attività con le maggiori emissioni di gas serra nel 2022 sono state l’industria manifatturiera e la fornitura di elettricità, gas, vapore e aria condizionata, entrambe con 745 milioni di tonnellate di CO 2 -eq, pari al 21% del totale dei gas serra emessi. Seguono le famiglie (718 milioni di tonnellate di CO 2 -eq; 20%), che emettono gas serra legati ai trasporti, al riscaldamento e ad altri scopi. Guardando al passato, tra il 2008 (primo anno in cui sono state effettuate le misurazioni) e il 2022, la maggiore diminuzione relativa delle emissioni di gas serra è stata registrata nel settore estrattivo e minerario (-40%), seguito dalla fornitura di elettricità, vapore, gas e aria condizionata (-37%) e dal settore manifatturiero (-28%). Si tratta di stime per l’economia dell’UE secondo i conti delle emissioni atmosferiche che mostrano l’impatto ambientale dell’intera economia, compresi i trasporti internazionali.

La riduzione del 22% delle emissioni industriali è il risultato delle ambiziose politiche ambientali adottate dall’UE negli ultimi anni. Il pacchetto Energia e Clima 20-20-20 del 2008, ad esempio, ha fissato obiettivi chiave per il 2020, tra cui una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Questa iniziativa ha spinto le industrie a implementare tecnologie più pulite, ad adottare fonti di energia rinnovabili e a migliorare l’efficienza energetica.

L’adozione di tecnologie pulite è stata una componente fondamentale nella lotta alle emissioni industriali. Le imprese hanno investito in tecnologie avanzate, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e l’elettrolisi per produrre idrogeno verde. Queste innovazioni hanno permesso alle industrie di mantenere la loro produzione riducendo l’impatto ambientale. Gli incentivi finanziari forniti dall’UE e dagli Stati membri hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere la transizione verso processi produttivi più sostenibili. L’aumento della quota di energia proveniente da fonti rinnovabili ha contribuito in modo significativo alla riduzione delle emissioni industriali. Molte industrie hanno adottato fonti di energia pulita come l’eolico e il solare per alimentare le loro attività. Inoltre, l’adozione di pratiche per migliorare l’efficienza energetica è diventata una priorità per molte aziende, contribuendo a ridurre l’impronta di carbonio complessiva.

Il successo di questa riduzione delle emissioni industriali è stato possibile grazie alla collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Gli Stati membri hanno lavorato a stretto contatto con le imprese per sviluppare politiche e programmi efficaci, promuovendo l’adozione di pratiche sostenibili. Il sistema di scambio di emissioni (ETS) dell’UE, ad esempio, ha creato un meccanismo di mercato che incoraggia le industrie a ridurre le emissioni offrendo incentivi finanziari a coloro che superano i loro obiettivi. Nonostante i notevoli progressi compiuti, permangono alcune sfide. I settori ad alta intensità energetica, come l’industria chimica e la produzione di acciaio, continuano a rappresentare una sfida significativa per il raggiungimento di obiettivi più ambiziosi. Tuttavia, la riduzione del 22% delle emissioni industriali fornisce una solida base su cui costruire, incoraggiando ulteriori investimenti in ricerca e sviluppo per affrontare le sfide rimanenti.

La diminuzione del 22% delle emissioni industriali nell’Unione Europea dal 2008 è un risultato straordinario che riflette l’impegno congiunto degli Stati membri e delle imprese verso la sostenibilità ambientale. Politiche ambientali lungimiranti, investimenti in tecnologie pulite, il crescente utilizzo di energie rinnovabili e l’efficienza energetica hanno contribuito a questo successo. Tuttavia, è essenziale mantenere questa dinamica positiva e affrontare le sfide rimanenti per garantire un futuro sostenibile alle generazioni future.

Negli ultimi 10 anni, l’Italia ha ridotto le proprie emissioni industriali di quasi il 22%, passando da 303,7 Mt di CO2e nel 2012. Una prima sensibile riduzione nel 2013-14 può essere attribuita alle conseguenze della crisi del 2011. Il settore industriale nazionale è passato da 303 a 254 Mt di CO2e in soli 24 mesi, con un calo di circa il 17%.

Un percorso che certamente sta subendo una battuta d’arresto nell’ultimo periodo a causa della crisi ucraina, ma che segna la direzione per una vera green economy.

 

Alessandro Fiorentino