Il diritto all’uso del contante – sancito dalla Costituzione slovena

Quando un paese europeo garantisce, attraverso la sua Costituzione, il diritto di ogni cittadino a pagare in contanti, sappiamo che la lotta per difendere i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali non è affatto persa. Questo è ciò che ha fatto la Slovenia, un enorme passo avanti per proteggere non solo l’uso del denaro fisico, ma anche la libertà, la sicurezza e la sovranità.
Il 1° dicembre, l’Assemblea Nazionale, la camera bassa del Parlamento sloveno, ha votato 61 a 0 a favore di un emendamento costituzionale, il nuovo articolo 74A, che stabilisce la libertà dei cittadini sloveni di utilizzare il contante, sotto forma di banconote e monete, in qualsiasi transazione finanziaria. L’iniziativa di modificare la Costituzione non è partita dai gruppi parlamentari, ma è stata il risultato di una campagna molto attiva sui social media, iniziata nel 2023 e riuscita a raccogliere oltre 50.000 firme. Secondo la legge slovena, uno dei modi per avviare una modifica costituzionale è che almeno 30.000 cittadini con diritto di voto firmino una petizione in tal senso e che i due terzi dei membri del parlamento presenti votino a favore. Questa volta il voto è stato unanime, un consenso (molto) raro tra i partiti parlamentari.L’introduzione di un emendamento costituzionale che garantisce questo è un risultato significativo e sicuramente un modello da seguire per qualsiasi Stato che agisca per proteggere le libertà dei propri cittadini.Il dibattito sulla limitazione o la protezione del diritto all’uso del contante è sempre più acceso a livello europeo, con ovvie motivazioni ideologiche. Nessuno vuole effettivamente vietare il contante, sostengono i sostenitori dei limiti al contante, ma scoraggiarne l’uso è una tendenza sempre più diffusa.
Sì, viviamo in un mondo in cui la digitalizzazione avanza a velocità accelerata.
Sì, viviamo in una società in cui i pagamenti online comportano transazioni che, in molti casi, richiedono solo pochi secondi.
Sì, il progresso è necessario e le transazioni devono essere sicure.
Ma la velocità – che è sbalorditiva, ammettiamolo – e la presunta sicurezza delle transazioni online sono motivi per ridurre l’uso del contante all’irrilevanza?
La risposta può essere una sola: no.

In un articolo molto conciso ed esaustivo pubblicato sul sito della Banca Centrale Europea, la BCE spiega il ruolo e i vantaggi dell’uso del contante. Esso “garantisce libertà, autonomia e privacy”: le banconote e le monete sono l’unica forma di denaro che chiunque può detenere senza dover dipendere da altro, come l’elettricità o Internet, e che rispetta il diritto essenziale alla privacy e alla protezione dei dati personali.La Banca Centrale Europea ci dice anche che il contante “si è dimostrato sicuro contro la criminalità informatica, le frodi e la contraffazione”. Al contrario, le transazioni online non solo non si sono “dimostrate” sicure sotto questi aspetti, ma in molti casi si sono rivelate molto discutibili in termini di effettiva protezione dell’identità o dei dati privati.Secondo la BCE, il contante è un mezzo di pagamento legale che, in circostanze normali, non può essere rifiutato tra due partner, facilita le transazioni commerciali per tutti i cittadini, compresi quelli vulnerabili o che hanno un accesso limitato alle applicazioni online, e aiuta a tenere una registrazione più accurata delle spese. Questi – e molti altri – sono i vantaggi dell’uso del contante.
Il successo della campagna a favore del contante, partita dalla base della società slovena e votata all’unanimità dal Parlamento, è un segnale forte che dovrebbe dare slancio anche ad altri Paesi europei. I sostenitori della limitazione delle libertà, da sinistra a destra, in tutto lo spettro politico, diranno che vietare il contante è fuori questione. È vero: vietare il contante è fuori discussione PER ORA. Ma c’è molta preoccupazione per l’imposizione di ogni tipo di restrizione.Fatti: il contante significa libertà, il contante significa privacy e maggiore sicurezza, il contante significa sovranità. Questa è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere.